Dal Granito al Feldspato – funzionamento dell’impianto dalla frantumazione alla separazione magnetica.

La miniera a cielo aperto di feldspati “Seula” è situata sul monte Camoscio, nel territorio di Baveno (VB). La miniera, di cui la Mineral Baveno, società nata nel 2000, ha una concessione ventennale ha un potenziale estrattivo di più di 2.000.000 di metri cubi.

La coltivazione mineraria nasce con la volontà di coniugare l’aspetto industriale con quello ambientale e si esplica con il recupero delle discariche e degli sfidi delle cave di Granito Rosa Baveno e la messa in sicurezza dei fronti delle vecchie cave.

Ai piedi della miniera, e a poche centinaia di metri dall’uscita dell’autostrada A26, sorge il lo stabilimento dove il Granito Rosa di Baveno viene trasformato in materie prime per l’industria ceramica e per l’edilizia.

Qui infatti è prodotta, con processi completamente automatizzati, la sabbia feldspatica MB1, costituita essenzialmente da feldspato potassico e sodico deferrizzati, che viene impiegata nel settore della ceramica. All’interno dello stabilimento un efficiente laboratorio ricerche è preposto a eseguire, nelle varie fasi produttive, prove granulometriche e test sulla composizione chimica del prodotto. I controlli assicurano la qualità assoluta del nostro feldspato deferrizzato per garantire la soddisfazione dei nostri clienti e rendere le caratteristiche di MB1 costanti nel tempo.

Le materie prime seconde ottenute sono due: MBN e MBP.

La prima è una sabbia quarzoso – feldspatico arricchita in biotite che attualmente è utilizzata nella produzione di mattoni e tegole mentre la seconda è una sabbia molto fine quarzoso – feldspatico arricchita in biotite utilizzata essenzialmente per filler per asfalti e calcestruzzi preconfezionati.

Cos’è il feldspato

I feldspati sono i minerali più abbondanti della crosta continentale, si ritrovano, in percentuali differenti, nelle rocce magmatiche (intrusive ed effusive), nelle rocce sedimentarie ed in quelle metamorfiche.

La figura sottostante è una rappresentazione triangolare ai cui vertici compaiono le molecole fondamentali anortite Ca Al2Si2O8, Albite NaAlSi3O8 e K-feldspato KalSi3O8 che costituiscono la grande famiglia dei feldspati; sono sintetizzate sia le composizioni e la nomenclatura sia del gruppo dei plagioclasi che quello dei feldspati alcalini. Il campo in cui cadono le composizioni dei feldspati è quello in blu.

Albite ed anortite sono i termini estremi di una serie di soluzioni solide che formano i plagioclasi; la nomenclatura di questi, assieme alla loro composizione è precisata nella figura. I feldspati alcalini, tra i quali rientra anche l’albite perché contiene Na, formano un’altra serie in cui figurano l’anortoclasio e atri tre termini: sanidino ortoclasio e microclino. Questi tre feldspati alcalini rappresentano stati strutturali diversi a partire da un’unica composizione; in altre parole in altre parole il sanidino testimonia l’organizzazione strutturale di alta temperatura che accetta, nel proprio reticolo cristallino, quantità notevoli di Na. Il sodio tuttavia, non è un elemento gradito alla struttura di termini ricchi di K perché esiste una notevole differenza nei raggi dei due ioni. Quando la temperatura diminuisce in modo molto veloce il minerale non riesce a riorganizzarsi e mantiene una struttura relativamente disordinata dove trova posto anche il sodio. Se, al contrario, l’originario sanidino raffredda lentamente, si assiste ad un riassetto strutturale in cui non può trovare posto tutto il sodio accettato alle alte temperature esistenti subito dopo la formazione del minerale. A seconda del grado di ordine raggiunto dalla struttura, si origina un nuovo minerale più ordinato che rappresenta uno stato strutturale di temperatura intermedia, l’ortoclasio o, di bassa temperatura, il microclino. (da Le rocce e i loro costituenti, Lucio Morbidelli Ed. Bardi, 2003)

Il feldspato nella ceramica.

Nell’industria ceramica le materie prime possono essere classificate in fondamentali (argille), secondarie (sgrassanti e fondenti) e complementari (rivestimenti e colori).

Le argille vengono utilizzate per le loro e caratteristiche di refrattarietà, in quanto hanno punti di fusione che giungono sino a 1770 ºC senza che avvenga la decomposizione, e di plasticità, che le rende facilmente plasmabili se imbibite d’acqua.

Gli sgrassanti hanno il compito, mescolati all’argilla, di diminuirne la plasticità conferendo stabilità dimensionale al manufatto; in pratica si usa silice, che dà carattere acido all’impasto, e chamotte, ossia biscotto macinato, più pregiato, il quale non differenziandosi chimicamente dall’argilla ne mantiene inalterate le caratteristiche.

I fondenti, essenzialmente feldspati, calcare, talco e dolomite, hanno il compito di diminuire la refrattarietà dell’argilla, e, reagendo con essa ad alta temperatura, di fornire manufatti compatti

In pratica i feldspati hanno il ruolo di abbassare la temperatura di fusione. Inoltre, ad alte temperature vetrificano, formando una fase ad alta viscosità che va a riempire le porosità del materiale. Durante il raffreddamento la fase liquida solidifica e forma una matrice che lega tra loro le particelle non fuse.

Il nostro materiale scheda tecnica semplificata

MB1

Si tratta di una sabbia feldspatica che mineralogicamente è costituita essenzialmente da quarzo, plagioclasio sodico e K-feldspato e chimicamente è caratterizzata dalla presenza di potassio oltre il 4%, sodio intorno al 3% , percentuali di ferro di circa lo 0.15% e la pressoché assenza di titanio.